Le teorie psicologiche hanno esplorato gran parte della psiche umana e continuano ad avanzare nell’infinitesimale mentale che questa scienza sente di potere raggiungere. Il modello Psicofitness vuole fornire una evoluzione del concetto di salute in cui prevenzione, cura e spiritualità siano il risultato delle personali risorse e capacità, in grado di riparare e ridurre le ansie e i confitti della vita quotidiana. Le strategie ed i metodi utilizzati sono da
considerarsi dei veri e propri catalizzatori di vitalità, nei quali scaricare le frustrazioni, le insoddisfazioni, i malesseri accumulati, riequilibrando i sistemi autoregolativi dell’organismo, liberando un effetto catartico sulla persona che lo pratica.
Lo studio della personalità nell’ambito psicologico è stato incentrato sulla necessità di riuscire a creare le strategie di intervento necessarie per modificare caratteristiche o problemi appresi durante l’arco evolutivo della persona. La cultura della prevenzione e della promozione del benessere è la tensione naturale dello Psicofitness, in grado di plasmare in corso d’opera ed
anticipare la prevenzione di esperienze problematiche, unite alla necessità di saperne tollerare le frustrazioni.
All’interno del modello dello Psicofitness, il costrutto di personalità è in continua evoluzione, evolve verso la possibilità di vivere esperienze emotivo-motorie positive in grado di modificarne la struttura. Così come esistono le intelligenze multiple allo stesso modo esistono le personalità multiple.
L’inserimento dell’attività fisica e dell’adattamento all’ambiente -fisico-emotivo-mentale- dello Psicofitness, consentiranno all’individuo di superare gli ostacoli, le barriere architettoniche anche mentali, ed altresì di crescere nell’auto-affermazione, nell’autostima e di conseguenza nell’immagine positiva di sé. La storia pregressa, i fattori di socializzazione e le caratteristiche che la influenzano, costituiscono gli antecedenti dinamici e le spinte propulsive incastonate nella personalità degli individui. E’ perciò importante il ruolo dell’addestramento allo Psicofitness per sostenere la persona nelle fasi, nelle quali necessita di distaccarsi dai propri pensieri automatici negativi, di promuovere risorse interiori per affrontare le sfide che inevitabilmente la vita pone dinnanzi, e non ultimo di consentirle il riscatto di cui tanto necessita.
I nuovi tratti di personalità, sviluppati ed esperiti all’interno dello Psicofitness, miglioreranno l’adattamento all’ambiente, ristruttureranno schemi emotivi-cognitivi catastrofici, orienteranno alla cooperazione, all’autonomia, all’altruismo e allo sviluppo di sistemi di valori etici.
L’autoaccettazione è un costrutto di significato in cui la persona pensa se stessa, ha una padronanza dei propri valori in termini di potenzialità e limiti ed ha imparato a comunicato con se stessa partendo dall’idea che ha di se stessa.
L’accettazione incondizionata di se stessi è un presupposto fondamentale per ristabilire un
dialogo interno positivo e proattivo in cui potere realizzare il primo comandamento dell’amore: “Ama il prossimo tuo come te Stesso”. Accettarsi significa amarsi, amare se stessi è una possibilità per scoprire le meraviglie della propria persona ed aprirsi alla gratuità di conoscere gli altri. L’amore per se stessi consente di adattarci al quotidiano, alle attività ordinarie ritenute importanti e guidate da una gerarchia di valori: famiglia, amicizia, scuola, sport, lavoro, ricerca spirituale. Adattarsi ed accettarsi significa mettere a fuoco ciò che è fonte di malessere, i sintomi psicologici e fisici che ne derivano, i comportamenti devianti che metto in atto con me stesso e in relazione con gli altri. Accettarsi significa potere riflettere sul proprio pensiero, comprendere come modificarlo allo scopo di comportarmi in maniera funzionale all’ambiente in cui mi trovo. L’autoaccettazione è fare pace con se stessi, significa smettere di farsi la guerra, contribuisce alla guarigione emozionale, accettarsi predispone ad una visione di vita in cui abitano speranza e perdono, se mi accetto mi libero dalla trappola di esigere che gli altri mi accettino.
Di fronte ad una sfida così grande potremmo porci un interrogativo: Se non riesco ad accettarmi come posso provare compassione per il prossimo?