Psicofitness e perdono

La malattia come momento favorevole 

 

 

 

 

 

 

Fig. 1: Dalla ruminazione al momento favorevole.

 

I modelli dello PSICOFITNESS adattati e completati dalla dimensione spirituale rappresenterebbero una realtà paradossale. La realtà del disagio e della sofferenza umana acquisterebbe un significato favorevole e di apertura alla felicità, in contrasto con il comune sentire e per questo incomprensibile ad una prima riflessione. La malattia si configura come stato di grazia cognitiva, attraverso la quale cominciare a realizzare il primo comandamento comportamentale: ama te stesso! Il momento favorevole andrebbe interpretato come un’opportunità di conoscenza profonda della vita, un inizio di gioia, non gioia passeggera o godimento occasionale, bensì una beatitudine metacognitiva. E’ la beatitudine di chi ha imparato l’arte del vivere e del campare in compagnia di se stesso e con i propri sintomi.

Il momento favorevole (Kairòs) sarebbe segnato non dallo stato dei sintomi ma da tutte le volte, nelle quali si realizza questa condizione sintomatologica in ragione del fine.

La dimensione spirituale e la ricerca teleologica sono il luogo e il tempo propizio per risignificare la malattia ed i sintomi che la persona deve affrontare. La malattia ha un carattere sorprendente: la sua spiritualità. E’ forse l’unico mezzo capace di introdurre la persona nella logica dello stato di grazia del quale potrebbe sostanziarsi e che deve semplicemente cogliere. Secondo la convinzione di molte teorie psicologiche questa occasione di accostarsi alla malattia potrebbe rappresentare una assurdità da scansare, un modello da rifuggire. Affrontare il tema della malattia come momento giusto per pensare alla fragilità umana, significa scoprire le potenzialità dei comportamenti più poveri della nostra vita, scoprire in realtà la persona, l’uomo, chi è giudicato diverso, emarginato, debole, vulnerabile. Lo Psicofitness fruirebbe pertanto dei risultati raggiunti sino ad oggi, cercando di costruire modelli in cui il paziente non è l’escluso dalla società e da se stesso, bensì è colui che, paradossalmente, si trova ad essere nelle condizioni più idonee per scegliere la parte migliore della sua esistenza, capovolgendone la direzione.

 

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